La “prima volta” non si scorda mai……

Nei nostri report delle gare, spesso poniamo l’enfasi sui risultati e sull’aspetto organizzativo delle manifestazioni. Oggi invece vogliamo pubblicare i racconti di due “prime volte” di due nostri atleti, in 2 eventi che rappresentano prima di tutto “una sfida contro se stessi”….oppure (come ci piacerebbe pensare) una “sfida che aiuta a trovare se stessi”. Il primo racconto sarà il Passatore 2014 di Alessandro Moschetti, mentre il secondo sarà l’ultimo tratto del Cammino di Santiago de Compostela (110 Km) di Michele Bagazzi, con piccola storia sulle origini storiche della Cattedrale.

PASSATORE 2014 (di Alessandro Moschetti)

Parto dalla fine: è stata una grande esperienza, che mi ha arricchito e che mi piacerebbe ripetere , magari non l’ anno prossimo, ma negli anni futuri, dove potrò fare tesoro degli errori fatti per cercare di migliorarmi. E’ una gara molto impegnativa sia dal punto di vista fisico che mentale, a cui sono arrivato dopo mesi di allenamenti intensi e alcune gare lunghe per fare ‘fondo’, come la Maratona del Luoghi Verdiani, la Strasimeno, la Maratona di Roma e la 50 km di Romagna. L’ obiettivo del Passatore, soprattutto quando sei alla tua prima volta, è quello di arrivare ed è fondamentale avere qualcuno che ti accompagna nella tua impresa, dandoti supporto nei momenti di difficoltà, oltre a portarti i cambi di abbigliamento, che  serviranno in discesa nella seconda parte, quando con il buio, l’ aria diventa più fresca. Anche per me è stato così, poi vi dirò meglio…. Partiamo il Sabato alla volta di Firenze, sapendo già che ci aspetterà una giornata molto calda; di conseguenza bisognerà usare la testa, dosando bene le energie per arrivare fino in fondo Ci ritroviamo con gli altri ragazzi della provincia di Parma per le foto di rito e per un “in bocca al lupo” prima della partenza. Via e dopo qualche chilometro la strada si impenna subito verso Fiesole, i primi 50 km sono i più duri, soprattutto la salita della Colla, che ci porta appunto verso metà gara. Mi sento bene e fino al 50esimo. tengo il mio ritmo senza difficoltà, anche se quando lungo il percorso incontro Giorgio Bosi ed Aldo Bettoni (due miei compagni di squadra del GS Toccalmatto), che per problemi si sono dovuti ritirare,  comincio a pensare che la gara sarà davvero molto lunga. Nella discesa verso Marradi, la ‘solita schiena‘ inizia a darmi fastidio e inizio a sentire dolore…..è qui che iniziano i problemi! La seconda parte sarà lunga, ma qui entra in campo Daniele Piccoli, che mi accompagna in bicicletta. La voglia di fermarmi è tanta, ma Daniele mi fa stendere a terra e inizia a tirarmi la schiena, mi fermo per un pò, ma quando riparto le cose vanno decisamente meglio, adesso voglio davvero arrivare a Faenza!! Alla fine Daniele cede la bici a Bettoni e mi accompagna a piedi per gli ultimi chilometri fino all’arrivo! Il mio amico Daniele è stato un grande e l’ abbraccio che ci diamo alla fine e le lacrime, valgono più di mille parole!!! Tempo finale 12h53m, ma ha davvero poca importanza, solo chi ha partecipato a questa gara, può capire quello che si prova ad attraversare la linea del traguardo a Faenza. Quindi arrivederci, perchè davvero prima o poi vorrei tornare a vivere queste grandi emozioni!!

CAMMINO DI SANTIAGO (di Michele Bagazzi)

In questo viaggio sono accompagnato da Mario e Antonella; due amici che vogliono staccarsi per qualche giorno dal loro “habitat”.  Nel pomeriggio di Domenica 25 Maggio, uscendo dall’aeroporto di Santiago,  troviamo un clima fresco e piovoso con una temperatura di 12/13 gradi.  Con un taxi arriviamo a Sarria (la nostra località di partenza); all’ostello incontriamo due donne anziane di Toronto molto arzille che, con il nostro maccheronico francese alla Totò,  riusciamo a comprendere che sono in cammino da un mese con l’intenzione di arrivare fino a Santiago percorrendo tutti gli km 840 del cammino.  Noi ci guardiamo stupefatti e ci complimentiamo con le signore.  Il mattino seguente ci rechiamo al convento de la Merced per apporre il primo timbro sulla carta del pellegrino e siamo accolti da un frate che ci fa visitare la chiesa e il chiostro. Appena riprendiamo il cammino troviamo la colonnetta che indica K110 ( indica i km che mancano per arrivare a Santiago). Per ravvivare lo spirito, durante la giornata leggiamo e commentiamo un brano del Vangelo e recitiamo il Rosario. La lunghezza di ogni tappa giornaliera é di km 20/25 percorrendo strade delle campagne galiziane. Sparse, per tutte le campagne, si trovano delle costruzioni rettangolari in pietra o legno che abbiamo scoperto chiamarsi “Horreos” e servono per la conservazione dei cereali.  Le persone del luogo sono gioiose e disponibili nell’aiutare i pellegrini; e quindi…. ne siamo rimasti molto soddisfatti! A pranzo cerchiamo di mangiare poco,  mentre a cena ci “tocca” assaggiare il menù del pellegrino che comprende: un primo (abbondante) , un secondo ,un dolce e una bevanda; il tutto alla modica cifra di 9 euro. Tra le pietanze che ho mangiato, ho apprezzato la tortilla ai funghi e la torta di Santiago.

Sai perché è così famoso il Cammino di Santiago?leggi qui…UN PO’ DI STORIA

Dopo 5 giorni di cammino arriviamo a Santiago e ci rechiamo in basilica a pregare sulla tomba di San Giacomo e gli affidiamo tutte le persone che ci hanno chiesto preghiere.
Di questo cammino, Mario é rimasto talmente soddisfatto che sta già programmando di farne un altro tratto il prossimo anno, mentre Antonella che ha avuto qualche difficoltà, è ritornata dal cammino con una pace e serenità mai avuta e con la speranza che un giorno possa fare un altro tratto del cammino.
Un saluto, augurando a tutti…. SEMPRE BUON CAMMINO!!

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